
La focaccia genovese è una delle massime espressioni della panificazione italiana, un capolavoro di semplicità che ha conquistato il mondo.
Con la sua crosta dorata, la mollica soffice e il sapore inconfondibile, questa specialità ligure incarna secoli di tradizione e maestria artigianale.
Non è solo un alimento, ma un simbolo identitario, un rito quotidiano per i genovesi e una scoperta obbligatoria per chi visita la città.
Oggi, nel 2025, la sua popolarità non accenna a diminuire, anzi, si rinnova grazie a fornai appassionati e chef innovativi che ne rispettano l’essenza.
La Storia e l’Evoluzione della Focaccia Genovese
Le origini della focaccia genovese affondano nel Medioevo, quando i marinai liguri la portavano sulle navi come sostentamento durante i lunghi viaggi.
La sua lunga conservazione e l’alto apporto energetico la rendevano perfetta per la vita in mare.
Con il tempo, da alimento umile è diventata un’icona regionale, tanto che nel 2019 il Comune di Genova ne ha ufficialmente definito la ricetta tradizionale per tutelarne l’autenticità.
Oggi, la focaccia genovese è protetta dal disciplinare dell’Associazione Panificatori di Genova, che ne stabilisce ingredienti e metodi di lavorazione.
L’impasto deve essere idratato almeno all’80%, lievitato lentamente e cotto in teglie di ferro per ottenere la giusta croccantezza.
L’olio extravergine ligure, con il suo sapore fruttato, è un elemento irrinunciabile, così come il sale marino che ne esalta la fragranza.
Nonostante le regole rigide, alcune varianti moderne stanno emergendo, come la focaccia al pesto o quella arricchita con olive taggiasche.
Tuttavia, i puristi sostengono che la versione classica, con solo olio e sale, rimanga insuperabile.
Tecniche e Segreti per una Focaccia Perfetta
La vera focaccia genovese richiede pazienza e precisione. Il primo segreto è nell’impasto: deve essere lavorato a lungo per sviluppare il glutine, ma senza eccedere, altrimenti diventa gommoso.
La lievitazione lenta (almeno 8 ore) permette alla mollica di sviluppare quella tipica alveolatura che la rende così soffice.
Un altro elemento cruciale è la cottura. I forni professionali raggiungono temperature elevate (circa 250°C), ma in casa basta un forno ben caldo e una teglia pesante per ottenere un risultato dignitoso.
L’olio abbondante non solo impedisce all’impasto di attaccarsi, ma crea quella crosta croccante che contrasta con l’interno morbidissimo.
Infine, i famosi “stucchi” (i buchi fatti con le dita) non sono solo decorativi: servono a far penetrare l’olio in profondità, distribuendone il sapore in ogni boccone. Senza questa tecnica, la focaccia risulterebbe piatta e meno saporita.
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Dati e Trend nel 2025: La Focaccia Genovese nel Mondo
Secondo un recente rapporto della Camera di Commercio di Genova, il consumo di focaccia genovese in Liguria ha superato le 5.700 tonnellate nel 2024, con un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente.
Questo dato conferma la sua crescente popolarità, non solo tra i locali ma anche tra i turisti.
Un’indagine di Gambero Rosso (2024) rivela che il 72% dei visitatori associa Genova alla sua focaccia, più che al pesto o alle acciughe.
Ristoranti e panifici storici, come Focacceria San Giorgio e Antico Forno della Casana, registrano code quotidiane, segno che la tradizione resiste nonostante l’avanzare del fast food.

All’estero, la focaccia genovese sta vivendo un momento di gloria, soprattutto negli Stati Uniti e in Giappone, dove panettieri locali cercano di replicarne la ricetta con risultati spesso sorprendenti.
Tuttavia, manca sempre quel tocco ligure, dato dall’olio locale e dalla farina di grano tenero autoctono.
Perché la Focaccia Genovese Non Tramonta Mai
La sua forza sta nella versatilità. A Genova, si mangia a colazione con un cappuccino, a pranzo accompagnata da salumi e formaggi, o come merenda pomeridiana.
È un cibo democratico, accessibile a tutti, dai lavoratori agli studenti.
Negli ultimi anni, sono nate anche versioni gourmet, con aggiunta di cipolle caramellate o rosmarino, ma la classica rimane la preferita.
Persino nell’era delle diete senza glutine, molti ristoranti propongono alternative con farine speciali, pur mantenendo la struttura soffice che la rende unica.
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Un altro fattore di successo è la sua adattabilità ai nuovi trend alimentari. Con l’aumento dei consumatori attenti alla sostenibilità, la focaccia genovese si presta bene a produzioni a km zero, utilizzando farine biologiche e olio ligure DOP.
Dove Trovare la Migliore Focaccia Genovese Oggi
Genova offre innumerevoli posti dove assaggiare una focaccia genovese autentica. Oltre alle focaccerie storiche, nuovi locali come Panificio Mario e Le Streghe stanno innovando senza tradire la tradizione.
Fuori dalla Liguria, alcune eccellenze si trovano a Milano (Panificio Davide Longoni) e Roma (Roscioli), ma nulla batte l’originale gustata in una sciamadda genovese, magari con un bicchiere di vino bianco locale.
Conclusioni: Un’Eredità da Proteggere e Valorizzare
La focaccia genovese è più di un semplice pane: è cultura, storia e identità. Nonostante le mode gastronomiche che vanno e vengono, lei rimane, immutabile nella sua perfezione.
La sfida per il futuro sarà preservarne l’autenticità, evitando commercializzazioni eccessive che ne snaturino l’essenza.
Che sia in una bottega centenaria o in un moderno forno a lievitazione naturale, la sua magia resta intatta. Perché, come dicono i genovesi: “A bona focaccia a no se nega a nisciun” (Una buona focaccia non si nega a nessuno).
Dati Statistici (Fonte: Camera di Commercio di Genova, 2024)
Anno | Tonnellate Vendute | Crescita % |
---|---|---|
2023 | 5.200 | – |
2024 | 5.700 | +9,6% |
Domande Frequenti sulla Focaccia Genovese
Qual è la differenza tra focaccia genovese e focaccia barese?
Mentre la focaccia genovese è morbida, alta e condita con olio e sale, quella barese è più croccante, spesso farcita con pomodorini e olive.
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Si può congelare la focaccia genovese?
Sì, ma perde leggermente in fragranza. È meglio riscaldarla in forno prima di consumarla.
Qual è il momento migliore per mangiarla?
Ideale appena sfornata, ma resta ottima anche dopo qualche ora se conservata in un panno di lino.
Esiste una versione vegana?
Sì, la ricetta tradizionale è già vegana, contenendo solo farina, acqua, lievito, olio e sale.
Perché si fanno i buchi sulla superficie?
Servono a far penetrare l’olio, distribuendone il sapore in modo uniforme e creando la tipica consistenza.